Studio Stirling x Edenpark Firenze

Le bellissime sedie a dondolo sospese sono la passione dello Studio Stirling. Ognuna delle sedie dell’azienda sudafricana è realizzata a mano. Ciò conferisce a ogni pezzo individualismo e unicità nei dettagli, grazie alle peculiarità dovute alla loro artigianalità. Joanina Pastoll è la designer creatrice del marchio e ci parla del processo di progettazione.

Come descriveresti la tua filosofia di design?

Per me, un buon design della sedia si basa su tre fattori: deve essere estetico, deve essere funzionale e deve instaurare nell’utente una connessione emotiva. Mi riferisco a uno spazio esperienziale, quello nel quale ci troviamo mentre siamo sulla sedia. Sedia che è concepita per farti trascorrere del tempo in totale relax. Per me sono fondamentali le sensazioni provate quando ci si siede, il relax deve raggiungere una dimensione ulteriore, arrivando a influire sullo stato emotivo. Quando facciamo una sedia, facciamo provare la seduta a persone di diverse corporature, per testarne le dimensioni, le relazioni nello spazio e il grado di comfort. Realizziamo diversi prototipi per ottenere il massimo dell’ergonomia.

Quali sono le tue prime fonti di ispirazione?

La natura ispira molti dei miei progetti: in particolare, alberi, ramoscelli, foglie nel mio giardino e nuovi panorami che sperimento durante i viaggi. Johannesburg, dove vivo, ha molti alberi ed è una delle più grandi foreste urbane artificiali del mondo. Ma non manca anche un’influenza africana, spesso in termini di materiali che sto usando o nei motivi decorativi.

Con quali materiali lavori e perché?

Le sedie sono realizzate in metallo, saldate a mano a Johannesburg da artigiani locali, verniciate a polvere e protette con un trattamento antiruggine per uso esterno. Ma lavoro anche la pelle, sia di origine animale, sia vegetale. Una delle nostre sedie a dondolo sospese Sling è realizzata in pelle vegana a partire dalle foglie di cactus, un materiale ecologico e altamente sostenibile. Inoltre, è foderata con un tessuto tradizionale sudafricano unico, noto come Shwe Shwe. Tutto è fatto a mano dai nostri artigiani.

Ti ricordi il primo lavoro di design che hai fatto?

In origine, sono una graphic designer. Sono nata a Pretoria, dove ho studiato arte all’università e poi per anni ho perseguito una carriera di successo nella pubblicità, conquistando molti premi internazionali per il mio lavoro. Un giorno del 2014 stavo ristrutturando un piccolo cottage a casa nostra e avevo bisogno di alcune sedie sospese ma non riuscivo a trovare nulla che mi piacesse davvero — c’erano un sacco di prodotti a buon mercato e di poco gusto, privi di comfort e di flussi d’aria, poco piacevoli da guardare o dalle strutture poco solide. Ho deciso quindi di progettare le mie sedie sospese e farle fabbricare localmente — avevo in mente qualcosa di forte, confortevole e tuttavia accessibile nel prezzo. Nel 2015, ho mostrato i risultati ad alcuni dei miei amici nel mondo dell’interior design e da loro ho riscosso consensi.

Parlaci del tuo processo di progettazione: come inizia e come si evolve fino alla creazione del prodotto?

La nostra passione sono le sedie a dondolo sospese. Lavoriamo in Sud Africa e riforniamo il mercato internazionale, ma produciamo solo ciò che possiamo produrre noi stessi. Inizialmente, mi occupo io stessa degli schizzi e dei disegni, poi creiamo alcuni prototipi e ci confrontiamo, testiamo le sedute e analizziamo il design, elaboriamo le dimensioni. Lavoriamo direttamente su un substrato finale di metallo per i prototipi. Il nostro non è la classica grande fabbrica europea in cui si crea un disegno CAD e poi ci si affida a sofisticati macchinari e software che personalizzeranno e creeranno automaticamente il prodotto. Amiamo l’artigianalità ed è parte della nostra filosofia supportare le persone locali nel processo di produzione. Qui, tutto è fatto a mano.

Quale, tra i pezzi da te progettati, è il tuo preferito?

Questo è difficile da dire. Il best seller è il Nest Egg, perfetto per interni ed esterni, per qualsiasi stagione, e facilmente personalizzabile. Io, però, adoro il Bubble, in quanto è disponibile in molti modelli e colori. Mi piace il senso di giocosità e quindi se riesco ad abbinarlo un bel colore, creando un risultato divertente, posso creare texture e motivi piacevoli. La saldatura è diversa per ognuno, non è un prodotto fatto in serie. Tutte le sedie sospese sono dotate di molle appositamente realizzate, appositamente tese per noi, che offrono un’esperienza di seduta bella e molto morbida. È inoltre disponibile una vasta gamma di cuscini per aumentare il comfort.

Quali artisti, architetti, designer ammiri davvero?

Amo il lavoro dello scultore sudafricano Eduardo Villa e sento che potrebbe essere una fonte d’ispirazione per alcuni dei miei nuovi progetti. Ammiro l’architettura di Tadao Ando e Kengo Kuma. Ho avuto la fortuna di visitare il Giappone e mi sono recata sull’isola di Naoshima per vedere il lavoro di Ando, oltre a un edificio che ha progettato con un’installazione di James Turrell. Amo anche Vitra come marchio, e sì, Charles e Ray Eames.

Di cosa sei più orgoglioso della tua attività?

Sono immensamente orgogliosa del fatto che stiamo lavorando in un ambiente africano con oggetti fatti a mano eseguiti secondo uno standard globale. Penso che sia piuttosto sorprendente. Vendiamo in tutto il mondo: siamo nell’aeroporto di Singapore, nella sede di Google, negli uffici di T-Mobile a Washington d.C., nella sede di Uber in Australia, in vari hotel a Londra, a Las Vegas, persino nelle spa in Alaska. La varietà dei clienti è stimolante. Sono felice che ci sia un mercato che capisce e rispetta un oggetto progettato con cura e fatto a mano, riconoscendone la diversità e l’unicità. Le sedie sono state utilizzate anche da terapisti e medici per far sedere bambini con autismo e con disabilità. Esse evocano un bozzolo, dando una sensazione di utero sicuro, e il movimento morbido avvantaggia il sistema vestibolare, è calmante e quindi è diventato importante per il nostro supporto.

Dove vorresti che fosse mostrato il tuo lavoro, se potessi scegliere, e perché?

Mi piacerebbe vedere una delle mie sedie appese al Design Miami o al Design Basel. Penso che sia fantastico esporre per un pubblico educato a questo settore, che apprezzi e abbia un’affinità con l’arte e il design. Mi piacerebbe anche mostrare insieme agli altri creatori la passione e l’amore per la creazione di spettacoli.

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